Diverse politiche urbane per il cibo si basano sul sostegno e sul consolidamento di esperienze che nascono dal basso.
Questi episodi prendono tanto più forma e peso quanto più vengono colte nella loro dimensione pubblica e ne viene percepito il potenziale trasformativo facendone oggetto di politiche. Questa è una delle ragioni per le quali, per esempio, in paesi come l’Italia i partenariati solidali tra produttori e consumatori (tipicamente i GAS, Gruppi di Acquisto Solidale) hanno avuto un ruolo storicamente molto rilevante nell’introdurre una diversa cultura del cibo anche in ambito urbano e in molti dibattiti, fiere, riviste, libri, oltre che associazioni e movimenti.
Ciò a fronte di una loro evoluzione organizzativa e di una crescita economica che ha avuto ritmi molto più lenti rispetto alla loro incidenza culturale. Diversamente, esperienze del tutto assimilabili a essi come gli AMAP francesi, le esperienze di Community Supported Agriculture americane o le Solidarische Landwirtschaft tedesche, hanno avuto ben altri sviluppi proprio in ragione della creazione di opportunità di reciproca contaminazione con altri mondi economici e, soprattutto, con istituzioni di diverso livello, a partire da quelle municipali.
Il libro “Food and the Cities” racconta anche queste esperienze, incardinandole all’interno del panorama globale con una particolare attenzione al contesto europeo. In queste fotografie la presentazione del libro durante l’assemblea del GAS di Soncino (CR).

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